Unione Europea
La disinformazione e le notizie false in ambito medico abbondano, anche per quanto riguarda la COVID-19. È importante affidarsi soltanto a fonti autorevoli per ottenere informazioni aggiornate sulla pandemia di COVID-19.
Ti suggeriamo di seguire i consigli delle autorità sanitarie pubbliche del tuo paese e i siti web pertinenti delle organizzazioni internazionali e dell'UE: l'ECDC e l'OMS. Puoi contribuire anche evitando di condividere informazioni non verificate provenienti da fonti di dubbia affidabilità.
Dal canto suo, la Commissione europea contribuisce alla lotta alla disinformazione collaborando da vicino con le piattaforme online. Stiamo incoraggiando queste piattaforme a promuovere le fonti autorevoli, a declassare i contenuti che risultino falsi o fuorvianti e a rimuovere quelli illegali o che potrebbero provocare danni alla salute.
Distinguiamo la realtà dalle fantasie
Dubbi su quel che hai letto? Ecco i fatti:
La crisi del coronavirus non significa il crollo dello spazio Schengen. Al contrario, stiamo vedendo quanto Schengen sia indispensabile per l'economia e lo stile di vita dell'Europa. Nell'attuale situazione eccezionale, molti Stati membri dell'UE hanno introdotto controlli temporanei alle frontiere per rallentare la diffusione del coronavirus, ma la Commissione sta assicurando che le catene di approvvigionamento a livello di UE continuino a funzionare e che il flusso di beni e servizi chiave proceda ventiquattro ore su ventiquattro. L'introduzione di "corridoi preferenziali" consentirà a tutti i veicoli merci di attraversare le frontiere Schengen interne entro 15 minuti. Scopri di più qui.
Nel caso in cui vengano raccolti dati da dispositivi mobili, ciò avverrà sempre nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini in materia di privacy e di protezione dei dati. La Commissione ha chiesto alle imprese di telecomunicazione di fornire metadati mobili anonimi e aggregati, che aiuteranno ad analizzare i modelli di diffusione del virus. Ciò non significa che la protezione sia stata eliminata: i dati non consentirebbero di tracciare o monitorare i singoli utenti. I risultati saranno messi a disposizione di tutti gli Stati membri. Il progetto sarà pienamente in linea con il regolamento generale sulla protezione dei dati dell'UE e la legislazione sulla ePrivacy, e i set di dati personali dei cittadini non verranno mai identificati.
L'UE e gli Stati membri si stanno occupando di diversi aspetti, in coordinamento tra loro. Spetta agli Stati membri adottare leggi a livello nazionale per contrastare il coronavirus: la Commissione non ha il diritto di interferire nella legislazione nazionale e nelle decisioni su argomenti quali la salute. D'altro canto, l'UE può delineare politiche europee e prendere iniziative rapide, coordinate su scala europea per affrontare la crisi insieme agli Stati membri. Ne è un esempio il fatto che la decisione di attuare un "blocco" e di chiudere le frontiere di un paese viene presa a livello nazionale, mentre la mobilitazione di 140 milioni di euro dai fondi dell'UE per produrre un vaccino, trovare nuove cure e realizzare nuovi test diagnostici avviene a livello dell'UE.
I migranti non stanno portando la COVID-19 in Europa. Il coronavirus viene trasmesso da un soggetto infettato a un altro attraverso goccioline di saliva emesse attraverso gli starnuti, la tosse, o il respiro, e non è trasportato da una popolazione o da un gruppo particolare. Se hai letto che il virus è stato diffuso intenzionalmente da migranti o da gruppi etnici specifici, puoi essere certo che tali affermazioni non hanno alcuna base scientifica. In realtà quella della COVID-19 è una crisi globale che richiede la solidarietà globale.